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Vaccini e salute pubblica – Pikuach Nefesh

09/01/2022 11:01:39 AM

Jan9

rav Sylvia Rothschild

Quando mia madre diceva alla mia nipotina di non uscire dal cancello mentre giocava in giardino, mia nipote opponeva resistenza, e, come aveva imparato nella sua scuola elementare ebraica ortodossa, diceva: "il Dio di Israele mi proteggerà". Poteva lasciare il giardino e mettersi tranquillamente in strada. Quando mia madre le spiegava che il Dio d'Israele la stava usando come agente protettivo per vegliare sulla sua sicurezza, lei accettava con riluttanza di rimanere nel giardino.

Penso a questa storia ogni volta che mi imbatto in ebrei che rifiutano gli interventi medici a causa della "volontà di Dio", e quando sento la frase "pikuach nefesh" usata come risposta. Nonostante siamo abituati a tradurre la frase come "salvare una vita", il suo significato principale è "vegliare o sorvegliare una persona". Il nostro obbligo nei confronti degli altri è di prenderci cura di loro, assicurandoci che non siano in pericolo.

Mia nipote, disillusa all'idea che Dio l'avrebbe sempre protetta, è cresciuta consapevole dell'obbligo ebraico di prendersi cura l'uno dell'altro, che "prendersi cura" dell'altro è responsabilità di tutti nella società. Prendersi cura dell'altro significa prendere sul serio la salute pubblica, piuttosto che permettere a ciascuno di prendere una singola decisione che potrebbe avere conseguenze dannose per gli altri. Significa non aspettarsi che Dio intervenga per aiutarci, ma essere noi stessi l'agente di protezione, proteggendo noi stessi e gli altri.

La storia ci ha mostrato che versetti biblici come "Chi osserva le mitzvot non conoscerà alcun male" (Ecc 8:5) non possono essere intesi alla lettera, che la fede in Dio non è foriera di sopravvivenza e che il tipo di pietà che si aspetta la divina protezione come ricompensa per la devozione acritica è, nella migliore delle ipotesi, fuorviante. Dal Talmud in poi l'idea che un medico possa guarire anche ciò che Dio ha causato è intessuta nei nostri testi. Guarire diventa un obbligo religioso, prevenire il pericolo e la malattia diventa un dovere.

Recentemente il mondo haredi è stato in subbuglio quando un eminente rabbino ha sostenuto la vaccinazione dei bambini contro il Covid. Ha ricevuto minacce di morte, è stato chiamato "Amalek" il cui nome deve essere cancellato, accusato di omicidio dalla sua stessa comunità, presumibilmente in nome di Dio.

L’ebraismo progressivo non insegna che la malattia è volontà di Dio né che solo gli immeritevoli soccombono. La fede non preserva, la malattia non è un giudizio, ognuno di noi deve stare attento agli altri. La vaccinazione ci protegge tutti. È una mitzvà. Fatela.

Traduzione dall’inglese di Eva Mangialajo Rantzer

versione inglese

ZIVA HALLER RUBENSTEIN DIRETTRICE DELLA DIVISIONE RELAZIONI ISRAELE-DIASPORA DELL'IMPJ

06/10/2021 11:00:39 PM

Oct6

 

Ziva Haller Rubenstein è entrata a far parte del team dell'Israel Reform Progressive Movement come direttrice della divisione Relazioni Israele-Diaspora, incluso il progetto di partnership Domim. 

Ziva si è trasferita in Israele nel 2000 dopo essersi laureata in storia dell'arte al Barnard College, Columbia University, e conseguito la laurea specialistica nella stessa materia alla Tufts University.

Ziva ha lavorato all'Agenzia Ebraica per molti anni nel dipartimento dello Sviluppo.

Più recentemente, Ziva ha guidato gli sforzi di marketing e comunicazione per la Wupj, lavorando con la leadership laica e professionale nelle sette regioni del Movimento Riformato globale.

Molto attiva nel volontariato, Ziva fa parte del consiglio di Kehillat YOZMA a Modi'in, dove vive con il suo compagno, Harry, e i suoi tre figli, Tzofia, Einav e Koby.

Photo (c) Courtesy of Dale Lazar

AUGURI dal Dott. Nachman Shai, Ministro degli Affari della Diaspora

03/09/2021 08:53:16 AM

Sep3

2 settembre 2021


Cari amici e partner,


Mentre ci avviciniamo al nuovo anno ebraico, vorrei cogliere l'occasione per ringraziarvi per la vostra collaborazione e amicizia ed esprimere il mio desiderio di rafforzare e fare evolvere il nostro lavoro condiviso, nel prossimo anno.


Il nuovo anno è destinato a essere un anno di crescita e innovazione significative per il Ministero degli Affari della Diaspora. Il nostro obiettivo è essere un luogo aperto e impegnato verso l'intero spettro del popolo ebraico. In questo spirito, il Ministero sta dando il via a una sezione che riguarderà l' "ebraismo progressivo", la prima nel suo genere, per garantire che il nostro impegno con l'ebraismo mondiale sia tanto ampio quanto profondo. Ci impegniamo a portare avanti il  Compromesso del Muro Occidentale come passo fondamentale per mantenere lo Stato ebraico come un luogo che dia spazio e voce a tutti gli ebrei. Inoltre, stiamo ripensando e affinando il nostro lavoro nella costruzione dell'identità ebraica attraverso il nostro investimento nell'istruzione formale e informale. Questi sforzi aiuteranno a garantire che i singoli ebrei abbiano opportunità in ogni fase di connettersi ed essere ispirati da Israele e dall'esperienza ebraica. Attendiamo con impazienza il vostro feedback mentre intraprendiamo insieme queste ambiziose iniziative.


Mentre pensiamo al prossimo anno, ricordiamo che le nostre sfide collettive in corso, come popolo ebraico, dal crescente antisemitismo, alla crescente tensione comunitaria, alla pandemia, evidenziano quanto tutte le nostre comunità siano interconnesse. Ma la nostra relazione deve andare oltre le nostre sfide condivise. Invece, dobbiamo costruire ancora una volta una base fondata sul credere l'uno nell'altro e nel nostro futuro condiviso. Rimane il nostro compito centrale: costruire esperienze ebraiche di cui i nostri giovani desiderino far parte sulla base di valori comuni e ideali futuri che migliorino il nostro popolo e il mondo in generale.


Possa il 5782 portarci nuove opportunità per costruire insieme questo futuro degno. Auguro a voi, alle vostre famiglie e comunità un felice, sano e dolce anno nuovo.

Dott. Nachman Shai
Ministro degli Affari della Diaspora
 

 

NEWS dal LBC - Friday Morning Prayer

21/05/2021 07:21:55 AM

May21

La rabbina preside del Leo Baeck College, la dottoressa Deborah Kahn-Harris e i membri della facoltà, il dottor Keith Kahn-Harris, la professoressa Melissa Raphael e il dottor Jeremy Schonfield, si sono uniti ai rabbini dei movimenti riformisti, liberali e Masorti questa settimana alla più grande conferenza ebraica progressista del mondo - WUPJ Connections 2021 - rivolgendosi a partecipanti da più di 50 paesi a un evento online rivoluzionario.

Il tema di quest'anno è 'Affrontare insieme il nostro futuro ebraico'. Gli studenti del LBC - i futuri rabbini della comunità - sono stati quindi lieti di partecipare registrando un servizio di shacharit nei giorni feriali per venerdì mattina, incluso un passaggio di studio scelto appositamente per questa settimana.

Puoi guardare la registrazione (e pregare insieme a casa) qui https://youtu.be/RTooB7FvcHA, usando il siddur del movimento riformista: https://www.reformjudaism.org.uk/online-siddur/

 

FIEP: ELENCO DEI RABBINI DELLE COMUNITÀ PROGRESSIVE ITALIANE

28/04/2021 05:36:38 PM

Apr28

 

Ecco la lettera di FIEP che elenca quali sono i rabbini impiegati dalle comunità italiane affiliate alla Federazione Italiana per l’Ebraismo Progressivo (FIEP) e che stanno attivamente sostenendo l’attività in Italia della European Rabbinical Assembly (ERA) e della European Union for Progressive Judaism (EUPJ).

Ognuno di questi rabbini è un membro di ERA. 

Né EUPJ né ERA hanno approvato o nominato alcun altro rabbino per rappresentare o supportare l’Ebraismo Progressivo in Italia, e nessun altro rabbino può rivendicare di rappresentare il movimento Ebraico Progressivo in Italia e, di conseguenza, gli atti in campo religioso rivendicati da altre persone o studiosi di ebraismo non hanno nessuna autorità o validità per EUPJ ed ERA.

>>> leggi la lettera in italiano

>>> leggi la lettera in inglese

Martina Loreggian a Radio 3

24/04/2021 09:11:05 PM

Apr24

La studentessa rabbina Martina Yehudit Loreggian a ‘Uomini e profeti’ su Radio 3 parla di "Shtisel" con Felice Cimatti, Enrico Magrelli, Davide Assael 

>>> ascolta la trasmissione

 

‘La serie Netflix israeliana "Shtisel" che racconta le vicende di una famiglia di ebrei ortodossi Haredi, non soltanto è diventata un successo televisivo del tutto inaspettato, soprattutto ha messo in luce un bisogno diffuso di identità e tradizione forse non del tutto prevedibile.
Perché i cittadini di un mondo globale e "fluido" sono così attratti dalle vite di persone che invece sembrano vivere in modo così radicalmente inattuale.
Quanto bisogno di sacro c'è (ma c'è?), o almeno di rappresentazione di sacro , nel nostro tempo?
Ne parliamo con il critico cinematografico Enrico Magrelli , con Martina  Loreggian, insegnante in Sinagoghe riformate italiane, studentessa nella scuola rabbinica di Londra e il filosofo Davide Assael intervistato da Benedetta Caldarulo.'

Giornata in memoria delle vittime del Covid-19

23/03/2021 04:35:49 PM

Mar23

rav Sylvia Rothschild

23 marzo* – giornata nazionale di riflessione nell’anniversario del lockdown in Gran Bretagna, ricordiamo tutti coloro che hanno perso la vita con il Covid 19

postato da rav Sylvia Rothschild, il 23 marzo 2021

Un anno intero di lockdown è passato e più di centoventiseimila persone nel Regno Unito (più di centocinquemila in Italia, ndt) hanno perso la vita a causa del Covid 19. Siamo in lutto per ogni persona; con la loro morte piangiamo per tutta la gioia e la saggezza, il calore e l'amore che sono venuti a mancare dal nostro mondo.

Poco più di un anno fa le nostre esistenze sono state sconvolte dalla notizia del Coronavirus, le nostre relazioni e le nostre vite ne sono state destabilizzate mentre la paura si è insinuata nei nostri momenti di veglia e l'ansia ha colorato i nostri sogni. Siamo in lutto per il mondo che conoscevamo; per le facili strette di mano e gli abbracci; per la libertà di andare ovunque avessimo bisogno, direttamente e senza paura.

Nell'ultimo anno abbiamo appreso della nostra mortalità, di quanto la vita sia fragile e di quanto facilmente possa andarsene da noi. Alcuni di noi hanno sperimentato una grave malattia e sono guariti, altri continuano a soffrire; alcuni di noi hanno visto una persona cara soffrire senza essere in grado di stargli vicino, o stanno vivendo con la consapevolezza di essere morti da soli, confortati non dalla famiglia o dagli amici, ma da estranei premurosi.

Mentre ricordiamo coloro la cui vita è stata crudelmente interrotta da questo virus, i nostri sentimenti fluiscono e cambiano, avanzano e arretrano. Siamo tagliati fuori dal conforto dello stare insieme, dalle strette di mano e dalla condivisione degli sguardi, dai rituali del salutare come si deve.

Ma mentre ognuno di noi può piangere da solo, condividiamo anche il nostro dolore. Il sentiero solitario che stiamo percorrendo è stato calcato da tanti altri che camminano accanto a noi, anche se non li vediamo e non possiamo toccarli, stiamo ricordando e soffrendo insieme. In tutto il mondo, e vicino a casa, le persone stanno condividendo il viaggio. Connessione, aiuto e supporto amorevole sono più vicini di quanto pensiate.

* in Italia il 18 marzo (ndt)

Traduzione di Eva Mangialajo Rantzer


23rd March – A National Day of Reflection on the anniversary of the UK lockdown, and we remember all those who lost their lives to Covid 19

Posted on march 23, 2021

A full year of lockdown has passed and more than one hundred and twenty six thousand people in the UK are recorded as having lost their lives to Covid 19. We grieve every person; we mourn for all the joy and wisdom, warmth and love that has left our world with their deaths.

A little more than a year ago our world was upended with news of the coronavirus, our relationships and our lives destabilised as fear crept into our waking moments and anxiety coloured our dreams. We are grieving for the world we knew; for the easy handshakes and hugs; for the freedom to go wherever we needed to, unafraid and straightforwardly.

We have learned in this past year about our own mortality, about how lightly life is worn and how easily it can fall from us. Some of us have experienced great illness and recovered, some of us are continuing to suffer; some of us have watched a loved one suffer without being able to be close to them, or are living with the knowledge that they died alone, comforted not by their family or friends, but by caring strangers.

As we remember those whose lives were cruelly cut short by this virus, our feelings flow and change, overcome and recede. We are cut off from the comforts of being with each other, from the squeezing of hands and the sharing of glances, from the rituals of saying a proper goodbye.

But while each of us may mourn alone, we also share our grief. The lonely path we are walking is being trodden by so many others. Walking alongside us, even if we do not see and cannot touch them, we are remembering and grieving together. People across the world – and close to home – are sharing the journey. Reach out, help and loving support is closer than you think.

https://rabbisylviarothschild.com/2021/03/23/23rd-march-a-national-day-of-reflection-on-the- anniversary-of-the-uk-lockdown-and-we-remember-all-those-who-lost-their-lives-to-covid-19/

NEWS dal LEO BAECK COLLEGE - Martina Loreggian 

19/03/2021 04:08:12 PM

Mar19

Questo mese Martina Loreggian, studentessa rabbina del Leo Baeck College, ha parlato in un seminario interreligioso a Milano sul tema della leadership femminile nell'ebraismo.
Sono state settimane impegnative per Martina, che è stata anche recentemente eletta nel consiglio di MDKI, Magen David Keshet Italia, un'organizzazione nazionale che rappresenta gli ebrei LGBT + di qualsiasi denominazione, affiliata al Congresso mondiale degli ebrei LGBT. Responsabile delle attività dell'organizzazione nel Nord Italia, Martina afferma: “L'obiettivo di MDKI è promuovere all'interno delle comunità ebraiche, e oltre, la piena uguaglianza delle persone LGBT secondo il principio ebraico di Tikkun Olam, cioè riparare il mondo, correggendo l'ingiustizia per quanto umanamente possibile.
Vogliamo sostenere i giovani nel processo di emancipazione personale, e far loro capire che si può essere buoni ebrei anche se si vuole continuare a vivere con gioia la propria omosessualità".

> leggi il post originale qui

La Corte Suprema di Israele riconosce le conversioni riformate e conservative

04/03/2021 01:58:43 PM

Mar4

Un risultato storico di IMPJ e IRAC: la Corte Suprema di Israele si pronuncia a favore del riconoscimento delle conversioni riformate e conservatrici.

https://wupj.org/news...

L'Unione Mondiale si congratula con i suoi partner, l'Israel Movement for Reform and Progressive Judaism (IMPJ), che, attraverso l'azione del suo centro legale, l'Israel Religious Action Center (IRAC), hanno ottenuto una sentenza storica dalla Corte Suprema di Israele per riconoscere conversioni non ortodosse effettuate in Israele ai fini della cittadinanza israeliana secondo la Legge del Ritorno.

Questa decisione, che ha richiesto 15 anni di lavoro, rappresenta una storica pietra miliare per l'IMPJ e un incredibile risultato per il nostro Movimento.

Sotto, la traduzione della dichiarazione ufficiale di IMPJ e IRAC sull'argomento.

 

Il Movimento Riformato accoglie con favore la decisione della Corte Suprema di riconoscere le conversioni riformate e conservative effettuate in Israele sulla base della Legge del Ritorno.

In una decisione della Corte Suprema emessa oggi (1°marzo 2021 n.d.r.), la Corte Suprema ha stabilito di riconoscere le conversioni effettuate in Israele da parte dei Movimenti Riformato e Conservativo sulla base della Legge del Ritorno. I convertiti riceveranno lo status di oleh (immigrato) e la cittadinanza israeliana. La decisione è stata presa con il voto a favore di otto giudici e uno contrario.

Si tratta di un'importante vittoria per il Movimento Riformato e Progressivo Israeliano dopo una battaglia di 15 anni e 10 petizioni. Il giudice Esther Hayut, Presidente della Corte Suprema ha detto che: "lo scopo della Legge del Ritorno è quello di incoraggiare ogni ebreo - sia che sia nato come ebreo, o che abbia scelto di diventare parte del popolo ebraico attraverso la conversione - a fare Aliya (immigrare) in Israele.

Cosa significa questa sentenza: la Corte Suprema di Israele riconosce le conversioni officiate e certificate dai Movimenti Riformato e Conservativo in Israele sulla base della Legge del Ritorno. Questi convertiti riceveranno la cittadinanza israeliana, mentre finora non era possibile. Anat Hoffman, Direttrice Esecutiva dell'Israel Religious Action Center (IRAC): "La Corte Suprema è stata solidale con questi uomini e queste donne che hanno scelto di essere ebrei, e ancora una volta ha stabilito che lo Stato di Israele è una patria per tutti gli ebrei e che il monopolio ultraortodosso non può controllare la conversione in Israele".

Il Movimento Riformato e Progressivo d'Israele vede la conversione come un fondamentale atto nazionale e religioso. Accogliamo con favore la decisione della Corte Suprema. Questa sentenza non solo protegge i diritti di coloro che scelgono spontaneamente di unirsi al popolo ebraico, ma anche lo status costituzionale della Legge del Ritorno e i valori fondamentali dello Stato di Israele come patria per tutto il popolo ebraico.

La sentenza di oggi è l'ultimo passo della nostra lotta a favore di decine di convertiti che aspettano da oltre 15 anni che lo Stato di Israele riconosca il loro ebraismo.

Questa sentenza non cambia lo status quo di Israele sulle questioni di religione e Stato, ma piuttosto protegge la conversione sottraendola al controllo dell’establishment rabbinico ortodosso. I tentativi di cambiare lo status quo sono stati fatti dal Gran Rabbinato d'Israele e dai suoi rappresentanti  che siedono alla Knesset, che hanno redatto e stanno cercando di far passare una nuova legge  - il "Conversion Act". Questa legge, se approvata, permetterà politiche razziste sull'immigrazione, black lists, l'intrusione nella vita privata delle persone e un sistema di valori che non appartiene alla maggior parte dei cittadini israeliani.

Il procrastinare una sentenza da parte del sistema giudiziario israeliano ha enfatizzato la crescente spaccatura tra l'ebraismo israeliano e gli ebrei della diaspora. La leadership riformata e conservativa è sempre stata aperta al negoziato e al compromesso, mentre lo Stato di Israele continua a respingere il Movimento Riformato. Questo trattamento non è passato inosservato da parte degli ebrei della diaspora: ristretti interessi politici hanno portato il governo israeliano a impedire la preghiera egualitaria al Muro Occidentale, e a istituzionalizzare la discriminazione contro le sinagoghe riformate e conservative in Israele. Questa sentenza dà la possibilità di ridurre la spaccatura.

 

Retroscena sulla conversione riformata:

Il Movimento Riformato israeliano gestisce un Tribunale Rabbinico per la conversione egualitario, accogliente e pluralistico. Per prevenire l'uso improprio della conversione per ottenere la residenza legale in Israele, il Movimento Riformato non converte turisti, lavoratori migranti, residenti illegali o quanti non hanno uno status legale in Israele.

Il Movimento Riformato Israeliano richiede ai convertiti di sottoporsi ad un anno intensivo di studio prima di presentarsi di fronte al Tribunale Rabbinico. I convertiti si impegnano a uno stile di vita ebraico, a sottoporsi alla circoncisione (uomini) e a immergersi nel mikveh. I Movimenti Riformati e Conservativi convertono circa 300 persone ogni anno in Israele.

Anat Hoffman, Direttrice Esecutiva dell'IRAC, ha dichiarato: "Questa è una vittoria storica e un motivo per festeggiare. Il popolo ebraico ha vinto e ora include al proprio interno molti convertiti impegnati. La Corte Suprema è stata solidale con gli uomini e le donne che hanno scelto di essere ebrei, e ha stabilito nuovamente che lo Stato di Israele è una patria per tutti gli ebrei e che il monopolio ultraortodosso non può controllare la conversione. Siamo pieni di speranza che questa sentenza metterà fine alle lotte di potere su cosa significhi essere ebreo e prometta libertà e uguaglianza nel processo di conversione, che soddisfa la Dichiarazione di Indipendenza e i valori di Israele".

SHANÀ TOVÀ dal Ministero della diaspora

24/09/2020 08:11:50 AM

Sep24

E’ con grande piacere che abbiamo ricevuto e pubblichiamo questa email dal Ministro della Diaspora israeliano in cui a nome dello Stato di Israele augura alla nostra comunità Shanà Tovà di cuore, un anno di salute, prosperità e solidarietà. A lui i nostri auguri Gemar Chatimà tovà per il nuovo anno di ricco di achdut, briut e simchà.

שלום רב,
 
 
אנחנו רוצים לאחל לכם בשם משרד התפוצות ומדינת ישראל שנה טובה ומתוקה, שנה של בריאות, שגשוג ואחדות.
 
 
מצורפים בזה מכתב משרת התפוצות עומר ינקלביץ למנהיגי ומנהיגות קהילות יהודיות לרגל השנה החדשה ומגילת הייעוד המשותף.
 

נשמח לכל שותפות שלכם, מנהיגי העם היהודי, לכל מאמר, מחשבה, דעה או רעיון יישומי.
 
 
בברכת שנה טובה,

לשכת השרה
 
 
 
Dear  Carlo Jossef Riva (President),
 
 
On behalf of the State of Israel we would like to wish you and your community a heartfelt Shana Tova - a year of health, prosperity and solidarity.
 
 
Attached are an official letter from the Israel's Minister of Diaspora Affairs Omer Yankelevich for the New Year and the Declaration of Our Common Destiny.
 
 
Thank you for your ongoing leadership and we look forward to hearing from you.
 
 
Shana Tova.
 
Sincerely,
 
The Minister's Office

gio, 25 aprile 2024 17 Nissàn 5784